top of page

Anche i duci sbagliano

Le correzioni di Mussolini a un suo testo

14 novembre 2004

a2

Roberto Tartglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

(aggiornato novembre 2023)

Mussolini fa un discorso dallo "storico balcone" di Piazza Venezia per annunciare la dichiarazione di guerra (10 giugno 1940), Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1932 la Casa Editrice Mondadori termina la stampa del libro "Colloqui con Mussolini" di Emil Ludwig. Prima di pubblicarlo l'editore va da Mussolini che fa alcune correzioni autografe sulle bozze e ne autorizza la pubblicazione.

Il giorno prima dell'uscita del libro all'editore arriva il divieto assoluto di pubblicarlo. La stampa fascista attacca Arnoldo Mondadori: scrive che l'editore voleva mettere in commercio un testo su Mussolini senza averne avuto l'autorizzazione. La vendita del libro viene sospesa. Mussolini dice che l'italiano usato nel libro è pessimo e ne autorizzerà la pubblicazione solo quando sarà "tradotto" in una lingua accettabile.

Intanto però i Colloqui cominciano a essere pubblicati all'estero, in altre lingue, e per evitare scandali, Mondadori è autorizzato a venderne solo le copie della prima stampa, circa ventimila copie, che finiscono in pochi giorni. Un anno dopo Mussolini lo controlla ancora una volta, ne modifica leggermente il testo e "I Colloqui" sono finalmente pubblicati: stavolta però Mondadori ne vende solo pochissime migliaia di copie.



Mondadori aveva conservato le bozze originali del libro con le correzioni autografe di Mussolini (soprattutto per difendersi dall'accusa di volerlo pubblicare senza le dovute autorizzazioni). Nel 1950 pubblica allora proprio queste prime bozze dove si possono vedere le modifiche autografe di Mussolini.

Nell'introduzione l'editore racconta la complicata storia della pubblicazione di questo libro e si domanda: come mai Mussolini, all'improvviso, ne aveva vietato la vendita? Aveva improvvisamente capito che alcune sue dichiarazioni potevano essere politicamente pericolose?

Non lo sapremo mai: ma a noi piace pensare che Mussolini era stato maestro di scuola e che alcune ripetizioni, alcune strutture sintattiche e alcune frasi della prima versione... sì, erano davvero da correggere. Ma non solo di stile si trattava!

Vediamo ora alcune delle (poche) correzioni autografe di Mussolini fatte sui "Colloqui" la prima volta che ne aveva avuto una copia sotto gli occhi:



Prime bozze: le correzioni di Mussolini al testo (con qualche nota)

1. Il Tirolo

L'Alto Adige

2. Eppure quest'uomo attivo si era assunto la parte più passiva immaginabile

indulgente

3. A quell'età si è ora entusiasti, ora scoraggiati. Soprattutto si è ribelli

RIGA CANCELLATA

4. Prima erano loro che mi mettevano dentro. Ora li metto dentro io

Prima andavo dentro io. Ora la vicenda è cambiata. Io compio il mio dovere

5. È un grande esercizio per i nervi rimanere fermi sotto la pioggia delle palle

del piombo

6. Se Lei considera il giornalismo una così alta scuola perché lo imbavaglia?

ostacola

7. Il nostro vino nostrano

paesano

8. Ciò in Europa è maledettamente difficile

straordinariamente

9. La massa è una femmina

donna

10. Perciò Lei accennava ultimamente alla Sua gioventù come a quella di un comunista

socialista

11. Lei ha detto che il sabotaggio deve avere uno scopo morale, che si possono distruggere i telegrafi, ma non far deviare un treno neutrale

RIGHE CANCELLATE

12. Presentemente non vi sono che due forze in Italia: io e il re

il Re ed io

13. L'ordine e la pedanteria nella cui disciplina lavoro

diligenza

14. Ma allora si dovrebbe giudicare Cesare dal fatto che Egli ha torturato Vercingetorige

incarcerato

15. La donna deve essere passiva

obbedire

16. Scatenare un movimento

iniziare

17. Noi eravamo stati stuzzicati

provocati

18. Io sono un viandante

marciatore

19. L'interesse del pubblico

popolo


1. Tirolo o Alto Adige? Be', ancora oggi usare una o l'altra espressione per indicare quella regione dell'Italia del nord al confine con l'Austria, può caratterizzare politicamente una persona. Per fortuna da quelle parti c'è il bilinguismo e entrambe le forme sono oggi ammesse.

2. Il duce "passivo"? Mamma mia! Sembra quasi un'offesa alla sua ben nota virilità! Meglio, molto meglio "indulgente"...

3. Si sa, i giovani sono tutti un po' "ribelli", ma è meglio non mettere strane idee in testa alla gente.

4. "Andare dentro", cioè in prigione, è già un'espressione abbastanza popolare. Ma se gli altri "mandavano dentro" Mussolini, lui è ben diverso e non manda dentro: lui compie il suo dovere.

5. "Le palle" nel senso di "pallottole" è una vecchia e tollerabilissima espressione. Ma chissà quanti giochi di parole e doppi sensi a immaginarsi Mussolini sotto la pioggia delle palle. Molto più maschio parlare del piombo.

6. Qui è facile: i giornalisti non devono certo essere imbavagliati. Al massimo un po' "ostacolati" se sono disonesti (ma questa storia l'ho già sentita...)

7. "Nostro vino nostrano" suona malissimo dal punto di vista fonetico (nostro-nostrano). Ecco qui che esce fuori l'animo di Mussolini maestro di scuola.

8. "Maledettamente" non è certo una parolaccia, ma suona un po' parola da bar, tipica di una persona che non controlla le sue emozioni. Il duce è sempre calmo e fiero e quindi una cosa, per lui, può essere solo "straordinariamente difficile".

9. La massa è una donna (più che una femmina). Perché? Mah, probabilmente la femmina ha quella sua carica animalesca che le dà un po' troppa indipendenza. La donna, la donna fascista, ha tutto un altro portamento.

10. Va bene un passato socialista (e al giorno d'oggi chi non ce l'ha?), ma addirittura comunista è davvero troppo!

11. Parlare di sabotaggi e di terrorismo come di una cosa giustificabile in determinate circostanze è, ancora una volta, un discorso pericoloso: e se poi la bomba finisce sotto la mia poltrona? No, meglio cancellare l'argomento.

12. "Io e il re" diventa "Il Re ed io": diplomazia politica, finta modestia o ancora il maestro di scuola che esce fuori?

13. Diligente sì... pedante forse è un po' troppo soporifero.

14. Mussolini come Cesare sarà giudicato dalla storia. E non si può giudicare Cesare solo perché ha torturato quel barbaro di Vercingetorige. E poi, per quanto ne sappiamo noi lo ha solo messo in galera. E Amnesty International non ha mai protestato per il trattamento nelle carceri degli antichi romani.

15. Questa parola "passivo" a Mussolini non piace proprio. Che la donna debba obbedire non c'è dubbio, è naturale (e la massa è donna...): ma passiva no! Un po' di partecipazione, perbacco, sennò che noia!

16. Un movimento politico si "inizia", non si "scatena". E se qualcuno lo "scatena" sono guai!

17. I fascisti reagiscono alle provocazioni, naturalmente. Se sono stuzzicati... ma no, ma chi mai avrebbe il coraggio di "stuzzicare" un fascista?

18. Ma come "viandante"? Uno che ha fatto la "marcia su Roma"?

19. A Mussolini piace la parola "popolo": del resto non era socialista? Il pubblico lasciamolo ai libri, ai film o ai giornali. In politica c'è il popolo. Altri tempi?

bottom of page