Vacanze a Baia: tentazioni estive
Un luogo di villeggiatura esclusivo e peccaminoso!
Sì
(aggiornato ottobre 2023)
Scudit a Baia: viaggio studio con Giulia Grassi, 2013
Quali erano i posti di vacanza esclusivi, duemila anni fa?.
Dove andavano a divertirsi le persone famose per allontanarsi dai fans e dai rompiscatole?
I ricchi dell'antichità andavano a Baia, a sud di Napoli, il luogo di villeggiatura più ricco ed elegante dell'Impero romano.
Politici, uomini d'affari, intellettuali, imperatori: chi poteva si costruiva una villa, possibilmente grandissima e lussuosa, per passare l'estate (e anche un po' per mostrare la propria ricchezza e il proprio potere).
Perché Baia?
La fortuna di Baia dipende dalle sue acque termali.
Già nel II secolo a.C. a Baia ci sono importanti impianti termali e il secolo dopo si cominciano a costruire le prime ville aristocratiche, sempre in posizione panoramica, sulla collina davanti al mare.
In poco tempo diventa un luogo di villeggiatura elitario e famosissimo.
A Baia era impossibile non divertirsi. Il cielo azzurro, il mare trasparente, il clima piacevole, l'acqua calda delle terme: tutto è fatto per stimolare la pigrizia e il piacere, per rifugiarsi nella natura, lontano dallo stress della città.
Sì, perché a Baia non si va solo per farsi il bagno nelle acque termali: si va anche per riposarsi, divertirsi, innamorarsi e specialmente per fare sesso.
Qui avevano una "villetta per le vacanze" Giulio Cesare, Pompeo Magno, Marco Antonio, il poeta Lucullo e Cicerone. E poi tanti imperatori: Caligola, Claudio (che ai suoi ospiti offriva da mangiare su piatti galleggianti in un triclinio-ninfeo), Nerone, Domiziano, Adriano (che qui si è ammalato ed è morto nel 138), Antonino Pio, Commodo, Alessandro Severo (che ha fatto costruire per la sua mamma un palatium cum stagnum, cioè un palazzo con laghetto artificiale).
Oggi di tutto questo rimangono solo rovine sulla collina e in fondo al mare: le rovine sono state accuratamente studiate e proponiamo di seguito le piante scientifiche realizzate dagli archeologi e dagli archeologi subacquei.
Ma ancora oggi, chi passeggia fra i giardini e i resti delle ville, deve pensare: chissà quante cose hanno visto quei muri!
Opera propria
Per saperne di più
• Emergere. Rivivere la memoria sommersa di Baia, Milano 2020 (https://www.politesi.polimi.it/bitstream/10589/175102/47/Book.pdf)
• P.A. GIANFROTTA, Portus Baiarum e Bauli, a Baiae, Roma 2019
• I Campi Flegrei oltre il visibile, catalogo della mostra, Museo archeologico nazionale di Napoli (27 luglio – 10 Novembre 2016), a cura di R. Valenti, Napoli 2016
• V. MAIONE, Parco archeologico sommerso di Baia, fotografo P. Vassallo, Napoli 2016
• P. CAPUTO, Baiae. Storia della Ricerca Archeologica Subacquea, Napoli 2015
• M. MEDRI, In baiano sinu: il vapor, le aquae e le piccole terme di Baia, in Aquae salutiferae. Il termalismo tra antico e contemporaneo, atti del convegno internazionale, Montegrotto Terme (6-8 settembre 2012), a cura di M. Bassani, M. Bressan, F. Ghedini, Padova 2013, pp.119-144
• Intorno ai Campi Flegrei: memorie dell'acqua e della terra, a cura di R. Valenti, Napoli 2011
• P.A. GIANFROTTA, P. ALFREDO, Le terme di M. Licinio Crasso Frugi a Baia, «Archeologia Classica», 61, N.S.11 (2010), pp. 193-209
• P. MINIERO FORTE, Baia sommersa e Portus Iulius: il rilievo con strumentazione integrata Multibeam, in Ricoveri per navi militari nei porti del Mediterraneo antico e medievale, Bari 2010, pp. 101-108
• G. DI LUCA, Nullus in orbe sinus Bais praelucet amoenis: Riflessioni sull'architettura dei complessi c.d. "dell'Ambulatio", "della Sosandra" e delle "Piccole Terme" a Baia, «Bulletin antieke beschaving», 84 (2009), pp. 143-162
• E. SCOGNAMIGLIO, Baia sommersa. Alcune considerazioni sulla carta del Lamboglia (1959 - 1960), «Archaeologia Maritima Mediterranea», 3 (2006), pp. 57-63
• G. DI FRAIA, N. LOMBARDO, E. SCOGNAMIGLIO, Contributi alla topografia di Baia sommersa, «Puteoli. Studi di Storia Antica», IX-X, 1985-1986 (1988), pp. 211-299