Le botticelle romane
Le carrozzelle trainate dai cavalli in città
27 marzo 2011
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Arianna Fioravanti
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Botticella è il nome romano che indica le carrozze turistiche trainate da cavalli, molto caratteristiche a Roma e anche in altre capitali europee.
Ogni giorno possiamo vederle mentre, percorrendo le vie più trafficate del centro, accompagnano i turisti verso gli angoli più belli della città.
Già il loro nome indica una finalità che al giorno d'oggi non è più attuale. Botticelle deriva infatti da "botti": queste carrozze portavano botti con diverse merci, quando non c’erano i mezzi motorizzati e non esisteva altro modo per trasportare i carichi pesanti.
Diversamente dal passato, nella Roma di oggi non c’è nessun motivo per impiegare animali per il trasporto di merci o di persone. Il turista può infatti servirsi di moltissimi mezzi di locomozione confortevoli, rapidi e decisamente più economici della "botticella".
I cavalli delle botticelle sono animali sottoposti a una condizione di sofferenza continua e sono costretti a trainare ogni giorno carichi molto pesanti (più di 800 kg!). Il ferro che hanno in bocca non gli dà pace e le condizioni di lavoro sono pesantissime: l’animale viene condotto lungo strade affollatissime, piene di smog, dove il rumore e la velocità delle automobili in corsa lo terrorizzano.
L’incompatibilità tra la natura di questi animali (paurosi e vulnerabili) e il traffico cittadino è stata già causa di incidenti mortali. Se in epoche passate i carretti percorrevano vie isolate e relativamente tranquille, nella Roma di oggi questo mezzo di trasporto è assolutamente anacronistico e crudele per il cavallo.
Grazie anche al contributo di associazioni animaliste, si è documentato che spesso il Regolamento Comunale per la tutela degli animali non è rispettato. Non far circolare i cavalli dalle 13 alle 17 nella stagione estiva, non percorrere salite, non andare al trotto e non lavorare per più di 6 ore al giorno sono tra i divieti più violati, insieme a quello che riguarda il numero massimo di passeggeri consentito.
Una nota positiva: stanchi di guidare botticelle trainate da cavalli affaticati, 11 dei 42 vetturini che operano a Roma hanno già chiesto al dipartimento della Mobilità del Comune di convertire la loro autorizzazione in una licenza per taxi.
In difesa dei diritti degli animali ha fatto sentire la sua voce anche l’attrice Franca Valeri, che in una lettera inviata al Messaggero lancia un appello per salvare i cavalli con «la testa un po’ consunta verso terra, chiusa in un vecchio paraocchi».«Roma – ha scritto la Valeri – non ha più spazio, né ponentino, per una passeggiata in carrozza».