Il Cenacolo di Leonardo in pubblicità
L'Ultima Cena e le sue rielaborazioni
1 agosto 2009
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Giulia Grassi
No
(aggiornato agosto 2024)
Grandi polemiche sull'inaugurazione delle Olimpiadi 2024 a Parigi: nello spettacolo per l'avvio di giochi gli organizzatori avrebbero rappresentato in forma blasfema "L'Ultima Cena" di Leonardo da Vinci con protagoniste le Drag Queens Paloma e Piche, modelle trans, e un Dioniso seminudo.
Gli ideatori della scena hanno subito detto che l'immagine si richiamava non all'Ultima Cena ma a un banchetto pagano (e del resto intorno alla tavola c'erano 16 e non 13 persone). Insomma, il riferimento non sarebbe nemmeno Leonardo ma eventualmente quel tipo di quadri come ad esempio Le Festin des Dieux (in italiano: Il Banchetto degli Dèi) del pittore olandese del XVI secolo Jan Harmensz van Bijlert. No, niente da fare: tutti hanno voluto prendere posizione, da Orban a Trump, da Putin al Vaticano, dalla Meloni al mio vicino di casa. E tutti si sono detti offesissimi.
Ora noi non vogliamo prendere una posizione politica su questo argomento. Ma vogliamo ricordare quanto scritto già nel lontano 2009 da Giulia Grassi a proposito dell'uso del "Cenacolo" di Leonardo in mille contesti pubblicitari e televisivi. E ci domandiamo perché mai solo stavolta mezzo mondo si senta offeso.
L'Ultima Cena, dipinta da Leonardo da Vinci (1452-1519) nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano (1494-1498), è sicuramente una delle icone della civiltà figurativa occidentale (e non solo); dichiarata Patrimonio dell’Umanità e iscritta nei siti mondiali dell’UNESCO.
Dal 27 ottobre 2007 del dipinto è online la foto a più alta definizione mai realizzata (16 miliardi di pixel), che permette di ingrandirne ogni parte fino a dettagli di un millimetro quadrato di superficie (www.haltadefinizione.com). Del 2007 è anche il libro del musicologo G. M. Pala, La musica celata, che ha individuato una partitura musicale nascosta nell'opera.
È spunto per trame romanzesche, come nel 2003 il discutibile Codice da Vinci di Dan Brown; per riletture originali, come la Lezione sul Cenacolo tenuta dal premio Nobel Dario Fo nel 1999, nel cortile della Pinacoteca di Brera a Milano; e di performance, come quelle di Peter Greenaway e di Raúl Ortega Ayala.
Performance multimediale sul dipinto creata nel 2008 dal regista e artista Peter Greenaway (fra molte polemiche).
Citata, rielaborata, reintegrata, trasfigurata innumerevoli volte, al punto che nel 2001 lo storico dell'arte Leo Steinberg ha intitolato un suo saggio 'Leonardo's incessant Last Supper'. E basta dare un'occhiata a un paio di siti, tra i tanti sul web, per avere un'idea del gran numero di 'riletture', spesso decisamente irriverenti, a cui è stata ed è sottoposta da chiunque (www.flirck.com e culturepopped.blogspot.com ).
È poi tra le creazioni artistiche la cui distruzione viene immaginata nel documentario di History Channel Life After People (2009), una distruzione che la tecnica pittorica impropria usata da Leonardo (click) lascia immaginare che possa avvenire nell'arco di poco più di sessanta anni dalla interruzione di ogni intervento di conservazione e restauro.
Ecco perché non stupisce che il Cenacolo vinciano sia tra i testimonial più citati dalla pubblicità (L. Gilles-S. Molla, 2008, pp. 93-96; V. Rachiele, 2008); e che ci sia chi lo considera il modello di tutti i cartelloni pubblicitari (A. Porta, 2003, pp. 38-39).
Riportiamo qui alcune immagini pubblicitarie in cui appare l'Ultima Cena leonardesca. Si tratta di poche opere scelte fra centinaia e a cui andrebbero aggiunti poster cinematografici, copertine di magazine e una ampia serie di reinterpretazioni a opera di celebri fotografi e artisti contemporanei. Un'icona assolutamente trasversale.
Immagine pubblicitaria per un festival gay a San Francisco, Folsom Street Fair (USA, 2007). Si tratta di "un irriverente esempio nella sponsorizzazione di un festival gay-sadomaso (Folsom Street Fair, Stati Uniti 2007) in cui, in mezzo a personaggi che indossano improbabilissime mises, un modello di colore, a petto nudo, troneggia al centro di un’Ultima cena in versione aggiornata e oscena".
Rock & Roll The Last Supper, olio e acrilico su tela di Paul Karlslake (2008). Cena rock proposta dall'artista inglese Paul Karlslake sul modello dell'Ultima Cena di Leonardo: con Mick Jagger al posto di Cristo.
Immagine pubblicitaria per OIPA (Organizzazione Internazionale per la Protezione degli Animali). Agenzia: Remember + (Italia, 2008)
Last Supper, di Wang Nengtao (2007). L'artista cinese contemporaneo Wang Nengtao (1962) propone un catalogo di protagonisti del comunismo secondo lo schema dell'Ultima Cena di Leonardo. Al centro c'è Marx.
Copertina del settimanale indonesiano Tempo (4-10 febbraio 2008). Sulla copertina del magazine pubblicato a Jakarta, una immagine del dittatore Suharto (morto il 27 gennaio 2008) e della sua famiglia modellata sull'Ultima Cena di Leonardo. Suharto è, naturalmente, Cristo e gli apostoli hanno le fisionomie delle sue tre sorelle e dei suoi tre figli.
L'Ultima Cena ha affascinato anche numerosi registi, che l'hanno citata nei modi più diversi. Ad esempio, Mervyn LeRoy (Quo Vadis?, 1951), Luis Buñuel (Viridiana,1961), Pier Paolo Pasolini (Mamma Roma, 1962), Robert Altman (M.A.S.H., 1970), Norman Jewison (Jesus Christ Superstar, 1973), Daniele Ciprì e Franco Maresco (Totò che visse due volte, 1998). Appare perfino nei Simpson (episodio del 2005).
L'Ultima Cena è comparsa poi in molti spot. Nel 2007 è stata utilizzata nel video promozionale di un telefonino della compagnia islandese di telecomunicazioni Síminn (Agenzia EnnEmm). Seduti a tavola ci sono Gesù e gli apostoli, escluso Giuda; Gesù lo chiama col suo telefonino di terza generazione, ma inutilmente. Lo slogan, sull'immagine finale, recita: "3G - Changing the course of history".
Insomma: sono diventati tutti cristiani e devoti solo nel 2024 a Parigi??? per chi vuole saperne di più: http://www.italipes.com/citazioneultimacena.htm