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La statua equestre di Domiziano/Nerva

Quando Domiziano ha perso la faccia

23 gennaio 2005

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Giulia Grassi

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(aggiornato settembre 2023)

MINIERO, Baia: il Castello, pp. 56-57

La statua equestre faceva parte del Sacello degli Augustali, un tempio della città campana di Miseno (Napoli), che era il più importante porto militare dell'impero: la flotta - classis praetoria Misenensis - era al comando diretto dell'imperatore, come le legioni.

Nel Tempio, scoperto nel 1968, si trovavano le immagini degli imperatori della dinastia flavia (69-96 d.C.). Le statue di Vespasiano e Tito erano in marmo; la statua di Domiziano era in bronzo, ed era la più bella, anche se purtroppo è stata ritrovata spezzata in molti frammenti.

L'imperatore è rappresentato su un cavallo in posizione rampante, mentre sta per tirare una lancia; indossa una corazza con decorazioni a rilievo, arricchita da elementi d'argento e di rame (agemina). Questa scultura è molto bella anche perché prendeva a modello una statua di Alessandro Magno, realizzata nel 334 a.C. dal grande artista Lisippo.

L'imperatore Nerva (96-98) ha riutilizzato l'eccezionale rappresentazione del suo predecessore Domiziano, facendo sostituire solo la parte anteriore del viso con un suo ritratto (il punto di unione delle due parti si vede benissimo nella foto). E così Domiziano si è salvato, anche se non ha potuto salvare la faccia!


 

Per saperne di più:

Domiziano-Nerva, scheda a cura del ‘Parco Archeologico dei Campi Flegrei’, con bibliografia precedente (http://www.pafleg.it/it/4406/opere/121/domiziano-nerva)

• S.L. TUCK, The Origins of Roman Imperial Hunting Imagery: Domitian and the Redefinition of Virtus under the Principate, «Greece & Rome», Second Series, Vol. 52, No. 2 (Oct., 2005), pp. 221-245

P. MINIERO, Baia: il castello, il museo, l’area archeologica, Napoli 2003(2000), pp. 53-57

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