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Far fare

La struttura causativa

1 ottobre 2018

da b1 a c2

Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

La costruzione di frasi causative, cioè con la forma far fare, provoca qualche difficoltà agli stranieri che studiano l'italiano. Ed effettivamente non è proprio una costruzione semplicissima...


LA COSTRUZIONE CAUSATIVA:

FAR FARE

L'italiano è pieno, anzi pienissimo!, di "costruzioni causative", cioè di frasi in cui si usa il verbo fare + un infinito.

  • Il Faraone fa lavorare i suoi schiavi.

  • Il padre fa usare la macchina al figlio.

  • Quando arrivi fammi avere notizie.

  • Quel film mi ha fatto ridere un sacco.

  • A che ora fanno partire la prima metropolitana?

  • Mi sono fatto imbrogliare.

Queste e tantissime altre frasi di questo tipo sono davvero molto frequenti nella nostra lingua.

Non sono semplicissime per uno straniero perché in realtà sono un po' differenti fra loro e possono seguire regole diverse. Intanto vediamo di chiarire il più possibile il loro esatto significato.

La frase causativa ha due protagonisti: uno che "provoca" l'azione e l'altro che "fa" l'azione.

Un "iniziatore" e un "esecutore".

In pratica, nella frase Marco fa lavorare Antonio, Marco è l'iniziatore e Antonio è l'esecutore.

Fino a qui tutto facile e chiaro, no?

Ma, dicevamo, i significati di quelle frasi hanno sfumature anche molto diverse. Insomma, non sempre c'è l'idea di un comando, di un "dittatore" che ordina e di uno "schiavo" che esegue! Anzi, spesso il senso di queste frasi è completamente differente.

Illustriamo quindi i vari casi.


  1. I significati della costruzione con far fare

  2. La costruzione delle frasi con far fare, preposizioni e pronomi

  3. Nota


I significati della costruzione con far fare


Caso 1 - La frase veramente causativa

L'iniziatore ordina e l'esecutore esegue


Si tratta del caso più facile:

  • Il Faraone fa lavorare i suoi schiavi.

  • Il Governo fa chiudere i bar a mezzanotte.

  • I genitori non fanno uscire il figlio di casa per punizione.

In tutti questi casi l'iniziatore è qualcuno che comanda e l'esecutore è chi fa l'azione.

Caso 2 - La frase è causativa anche se non c'è un ordine

Esprime solo un permesso, una concessione, perfino "un favore"


Anche in queste frasi il senso si capisce facilmente:

  • Il padre fa usare la macchina al figlio.

  • Ti faccio riposare volentieri.

  • Se non sa dove dormire lo faccio stare a casa mia.

In tutti questi casi l'iniziatore è una persona "buona", che permette che l'esecutore abbia un qualcosa di positivo.

 

Attenzione

In questo tipo di frasi in alcune lingue (e in parte anche in italiano) si può usare il verbo lasciare invece che il verbo fare. Ma in italiano esiste una differenza fra i due verbi.

Quando diciamo lasciare si sente un po' più forte il peso di una concessione, di un favore. Se dico che ti lascio dormire a casa mia è come dire "va bene, visto che non c'è altra possibilità puoi stare da me, guarda come sono buono: (magari non ne ho voglia ma) te lo permetto".

Quando invece dico che ti faccio dormire a casa mia intendo dire che ho una soluzione, che non c'è problema, che è ovviamente la cosa migliore da fare.

  • Il padre fa usare la macchina al figlio. - Il padre lascia usare la macchina al figlio.

  • Ti faccio riposare volentieri. - Ti lascio riposare volentieri.

  • Ti faccio dormire a casa mia. - Ti lascio dormire a casa mia

 

Caso 3 - La falsa causativa

L'iniziatore non ordina niente ma semplicemente fa in modo che l'esecutore ottenga qualcosa, consegua un certo obiettivo, raggiunga un determinato scopo


  • Quando parti mi fai avere tue notizie? (fai in modo che io abbia tue notizie?)

  • Se vieni a trovarmi ti faccio trovare una torta al cioccolato (faccio in modo che tu trovi una torta)

  • Sono contento che tu mi abbia fatto conoscere tuo fratello (che tu abbia fatto in modo che io conoscessi tuo fratello)

Questo tipo di frase spesso ha come iniziatore non un qualcuno ma un qualcosa:

  • Quel film mi ha fatto morire dal ridere.

  • Questa storia ci ha fatto pensare che forse abbiamo sbagliato.

  • L'alcool fa addormentare.

In realtà in questi casi la costruzione fare+infinito crea spesso dei verbi che in qualche modo mancano in italiano: far avere, far capire, far credere, far fare, far sapere, far vedere, sono tutti verbi che potremmo considerare fraseologici, verbi con un loro significato indipendente e ormai consolidato:

  • Lui mi ha fatto avere un buon posto di lavoro nello studio di suo padre.

  • Fammi capire: che intendi con questo discorso?

  • Mi ha fatto credere di essere single, invece era sposata!

  • Ma chi me lo fa fare?

  • Fatemi sapere se parteciperete alla festa!

  • Mio figlio mi ha fatto vedere un bellissimo film.

Caso 4 - L'iniziatore subisce (suo malgrado!) una azione fatta dall'esecutore 

ma in qualche modo la responsabilità va attribuita all'iniziatore stesso


Si tratta di espressioni tipiche specialmente del parlato:

  • Ho pagato un caffè 10 euro! Che stupido, mi sono fatto fregare da un barista ladro.

  • Non me lo perdonerò mai: mi sono fatto bocciare (da un professore) proprio all'ultimo esame!

  • Mi sono fatto impressionare dal suo tono arrogante e ho cominciato a balbettare...

 

Attenzione

In queste frasi l'iniziatore è quasi sempre "arrabbiato con sé stesso" perché in qualche modo ha commesso un'ingenuità che è stata sfruttata dall'esecutore per provocargli dei guai. Il verbo fare di solito è in forma riflessiva.

Nota bene: in questo tipo di frasi l'esecutore è preceduto dalla preposizione da proprio come un complemento di agente nella forma passiva.

 

La costruzione delle frasi con far fare, preposizioni e pronomi


Fra i mille motivi che provocano problemi agli stranieri quando devono usare una costruzione con il far fare, quello che riguarda l'uso dei pronomi è forse il più rilevante.

In sintesi possiamo elencare questi casi. Dalla nostra lista escludiamo la situazione in cui la frase abbia solo un iniziatore e non un esecutore (quel film fa ridere, certe cose fanno pensare, questa frase fa discutere). In questi casi infatti non ci sono pronomi e anzi bisogna ricordare che perfino i verbi riflessivi qui perdono il pronome (certi discorsi fanno arrabbiare , non *arrabbiarsi)

Frase con far fare con iniziatore ed esecutore


Se invece oltre all'iniziatore c'è anche un esecutore (il film fa ridere i bambini), quell'esecutore può essere un sostantivo (i bambini) o anche un pronome diretto (li).

Esempi:

Il film fa ridere i bambini -> Il film li fa ridere.

Il dottore fa aspettare le persone -> Il dottore le fa aspettare.

Il bambino fa impazzire la mamma -> Il bambino la fa impazzire.

La paura fa tremare quell'uomo -> La paura lo fa tremare.

Io faccio piangere te -> Io ti faccio piangere.

Frase con far fare con iniziatore

+ oggetto

+ esecutore


Se nella frase con il far fare oltre all'iniziatore e all'esecutore c'è anche un verbo con oggetto (io faccio studiare la matematica ai bambini) allora l'esecutore viene preceduto dalla preposizione a.

In questo caso, se vogliamo usare dei pronomi, l'esecutore sarà trasformato in pronome indiretto, mentre l'oggetto sarà un pronome diretto.

Con degli esempi:

Lei ha fatto leggere un libro a Marco ->

  • Lei lo ha fatto leggere a Marco.

  • Lei gli ha fatto leggere un libro.

  • Lei glielo ha fatto leggere.

La mamma fa lavare i denti alla figlia ->

  • La mamma li fa lavare alla figlia.

  • La mamma le fa lavare i denti.

  • La mamma glieli fa lavare.

Io faccio studiare la matematica ai bambini ->

  • Io la faccio studiare ai bambini.

  • Io gli faccio studiare la matematica.

  • Io gliela faccio studiare.

Io ho fatto piacere quel libro a Paolo ->

  • Io l'ho fatto piacere a Paolo.

  • Io gli ho fatto piacere quel libro.

  • Io gliel'ho fatto piacere.

Frase con far fare con iniziatore

+ dativo (complemento introdotto da a)

+ esecutore

 

Oltre al solito iniziatore e al solito esecutore, nelle frasi con il far fare è possibile che ci sia un verbo che regge un dativo (tipo scrivere a qualcuno, telefonare a qualcuno). In questo caso l'esecutore sarà preceduto da preposizione da (io faccio scrivere a Maria da mio fratello; io faccio telefonare al dottore dalla mia segretaria). Il dativo (il complemento retto da a) potrà essere sostituito regolarmente da un pronome indiretto. L'esecutore, introdotto dalla preposizione da, di solito non viene sostituito da pronome, anche se, specialmente nel parlato, è possibile trovare forme col pronome diretto.

Esempio:

Io faccio scrivere ad Antonio da Maria -> Io gli faccio scrivere da Maria.

Io faccio scrivere a Maria da Antonio -> Io le faccio scrivere da Antonio.

Io faccio telefonare ai miei genitori da mia sorella -> Io gli faccio telefonare da mia sorella.

Allo stesso modo se oltre al dativo c'è anche un oggetto (io ho fatto scrivere una lettera ai genitori da mia sorella) i pronomi riguardano di solito il dativo e l'accusativo,

Io faccio scrivere una lettera ad Antonio da Maria -> Io gli faccio scrivere una lettera da Maria

Io faccio scrivere una lettera a Maria da Antonio -> Io la faccio scrivere a Maria da Antonio

Io faccio scrivere una lettera ai miei genitori da mia sorella -> Io gliela faccio scrivere da mia sorella


 

Attenzione

L'esecutore introdotto da preposizione da può essere sostituito da pronome indiretto solo se non c'è possibilità di confusione (quando cioè è chiaro che il pronome indiretto si riferisce all'esecutore e non al dativo).

In pratica possono funzionare espressioni come:

Io faccio scrivere una lettera ad Antonio da Maria -> Io le faccio scrivere una lettera ad Antonio.

Io faccio scrivere una lettera a Maria da Antonio -> Io gli faccio scrivere una lettera a Maria.

Non funzionano invece espressioni dove esecutore e dativo sono dello stesso genere (due maschili o due femminili) perché il pronome indiretto potrebbe riferirsi all'esecutore, ma anche essere un "rafforzativo" del dativo.

Meglio evitare quindi:

Io faccio scrivere una lettera a Sofia da Maria * Io le faccio scrivere una lettera a Sofia.

Io faccio scrivere una lettera a Marco da Antonio * Io gli faccio scrivere una lettera a Marco.


Soprattutto nel caso di pronome combinato il senso della frase potrebbe infatti diventare fortemente ambiguo.

Il gli del pronome combinato potrebbe essere indicazione dell'esecutore (da Maria, da Antonio)

ma anche un rafforzativo del dativo (a Maria, a Antonio).

Quindi assolutamente da evitare sono espressioni come:

Io faccio scrivere una lettera ad Antonio da Maria -> * Io gliela faccio scrivere ad Antonio.

Io faccio scrivere una lettera a Maria da Antonio -> * Io gliela faccio scrivere a Maria.

 

La costruzione far fare con i verbi riflessivi


In una frase causativa, cioè in una frase costruita con far fare c'è un iniziatore (che fa fare qualcosa a qualcuno) e un esecutore (che fa la cosa). Proprio per questo l'uso di un verbo riflessivo riferito all'esecutore è impossibile.

Nella frase causale spariscono quindi i pronomi riflessivi.

Non esistono forme come *io faccio arrabbiarsi, io faccio pettinarti, lui fa ricordarci ecc.

I pronomi sono sempre collegati al verbo fare e sono per lo più i diretti:

  • Tu mi fai arrabbiare

  • Io ti faccio arrabbiare

  • Io lo/la faccio arrabbiare

  • Tu ci fai arrabbiare

  • Lui vi fa arrabbiare

  • Io li/le faccio arrabbiare

  • Non farmi arrabbiare!/non mi fare arrabbiare!

Al massimo potrà essere riflessivo il verbo fare nelle causative che abbiamo definito del "quarto tipo":

  • Io non mi faccio imbrogliare

  • Tu non ti fai imbrogliare

  • Lui non si fa imbrogliare

  • Noi non ci facciamo imbrogliare

  • Voi non vi fate imbrogliare

  • Loro non si fanno imbrogliare

  • Non farti imbrogliare!/Non ti fare imbrogliare!


Nota

Come mai le frasi con far fare ci piacciono tanto


Questo è un discorso che potrebbe diventar lungo e che magari rimandiamo a un altro Matdid.

Qui basterà dire che le frasi costruite con il far fare hanno una frequenza d'uso alta e "piacciono" agli italiani perché risolvono in modo (per noi) semplice diversi problemi linguistici. Aiutano a "spersonalizzare le azioni" (non sono io che piango per una storia ma è una storia che mi fa piangere); evitano consecutive complesse (non dico io faccio in modo che lui rida ma dico io lo faccio ridere); sono tipiche di decine e decine di "frasi fatte" o comunque ad altissima frequenza:

  • Non farmi perdere tempo!

  • Ti faccio vedere io!

  • Fammi entrare per favore

  • Fammi capire

  • Mi hai fatto mettere paura

  • Fai guidare me?

  • L'ho fatto dormire a casa mia

  • Mi fai fare una telefonata?

  • Ti faccio aspettare qualche minuto

  • Ma chi me l'ha fatto fare?

  • La tua battuta fa ridere i polli

  • Una cosa che fa drizzare i capelli

  • Una medicina che fa dimagrire

  • Parla in modo noioso: fa dormire

  • Non mi farai cambiare idea!

  • Quell'idea lo ha fatto diventare ricco

ecc. ecc.

... ma questo è un argomento per un prossimo Matdid con esercizi!

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