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Fenomenologia - esercizi / comprensione

Esercizio dal brano "Fenomenologia della bicicletta"

13 febbraio 2011

b2

Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

Soluzione


Esercizio 1

Sei domande per vedere se avete capito bene "il succo" del testo "Fenomenologia della bicicletta"


1 Che senso ha, nel caso si scelga l'opzione a) cioè pagare, a scambio avvenuto, girarsi di spalle e senza guardarsi indietro andare via di corsa?


2

Perché, nell'opzione b) chiedere aiuto o protezione un altro ragazzo, anche lui figlio di un boss locale, ma, pare, più forte e cazzuto, e che "sarebbe intervenuto a mio favore" minacciando a sua volta i due piccoli boss comunque ci si dimostra deboli? Che cosa può succedere?


3

Perché nell'opzione b) è opportuno raccontare il furto subito con enfasi melodrammatica?


4

Perché l'opzione c), instaurare una trattativa, non con i due rapinatori, ma con il fratello maggiore, suona meno umiliante che instaurare un trattativa con i due rapinatori?


5

Perché nell'opzione c), trattando con il mediatore, è bene fare un elogio ironico dei rapinatori sottolineandone le potenzialità?


6

E ora un piccolo lavoro di fantasia: immaginiamo che il mediatore, il fratello maggiore dei rapinatori, non possa aiutarvi (per esempio i due rapinatori hanno già venduto la bicicletta ad altri). Che cosa vi conviene fare?




SOLUZIONE


Le domande che vi abbiamo fatto richiedevano delle risposte "libere". Quindi è difficile dare una "soluzione dell'esercizio". Possiamo solo dire come avremmo risposto noi (che avendo lontane origini casertane non siamo del tutto estranei a una certa mentalità).

1

Scegliendo l'opzione a), cioè di pagare per riavere indietro la bicicletta, in qualche modo si accetta la "superiorità" dei due rapinatori e il loro ruolo di duri. Bisognerà quindi manifestare in tutti i modi la nostra sottomissione se vorremo arrivare alla restituzione. Per questo sarà necessario non guardare il boss negli occhi (cosa che sembrerebbe un affronto, quasi a dire "mi ricorderò chi sei"), dimostrarsi non solo remissivi ma anche gentili (sono loro che mi fanno un piacere rivendendomi la mia bicicletta) e a scambio avvenuto, girarsi di spalle e senza guardarsi indietro andare via di corsa (così da dimostrare senza ombra di esitazione il fatto che non abbiamo nessuna intenzione di rivendicare alcunché).

2

Rivolgendosi a un boss rivale (e più potente) rispetto al clan dei rapinatori, si fa comunque una scelta: in pratica rifiutiamo di fare un gesto di sottomissione verso i rapinatori, ma accettando la protezione di un altro, in qualche modo riconosciamo la sua autorità ed è verso di lui che facciamo il gesto di sottomissione. E quindi un giorno dovremo contraccambiare il favore.


3

Rispondere a questa domanda è forse più semplice e del resto la questione è già spiegata nel testo. A tutti piace essere apprezzati per lo sforzo che facciamo. Quindi sminuire l'entità del danno subito è come sminuire l'impegno di chi ci risolverà il problema.


4

Andando a trattare col fratello maggiore ci mettiamo su un piano di "superiorità" rispetto ai rapinatori. Infatti è come dire "io conosco chi è più importante di voi". Nello stesso tempo però, non rivolgendomi a un clan diverso, mostro di accettare le regole della "famiglia" dei rapinatori senza creare conflitti troppo marcati.


5

La trattativa con il fratello maggiore deve ovviamente seguire delle regole diplomatiche abbastanza sottili. Riconosco per prima cosa la sua superiorità personale rispetto ai rapinatori. Ma non posso mostrarmi eccessivamente rancoroso verso quelli che sono comunque suoi fratelli. Posso quindi solo ironicamente dire "ah, quei fetenti, ah quei delinquenti", ma con un fare quasi complimentoso. E infatti sarà bene anche ammettere che mi hanno rubato la bicicletta con estrema abilità. Tornando poi in un atteggiamento "quasi" paritario con il fratello maggiore, proporrò a lui uno scambio (figurine in cambio della bicicletta). Ma è chiaro che comunque avrò un debito di riconoscenza verso di lui.


6

Se il fratello maggiore dei rapinatori, dopo che io mi sono umilmente rivolto a lui per essere aiutato, non riuscirà a risolvere il mio problema (per esempio i suoi fratelli potrebbero avere già venduto la mia bicicletta) la cosa migliore da fare è accettare il fatto e andarsene via deluso ma comunque ringraziando per la buona volontà di lui che, potendo, mi avrebbe aiutato.

Chiaramente il mediatore si giustificherà dicendo "purtroppo ti sei rivolto a me troppo tardi, se arrivavi solo un'ora prima non avrei avuto problemi a risolvere la questione". Sarà bene accettare questa giustificazione e consolarsi pensando che il fratello maggiore si sentirà un pochino frustrato per non averci potuto manifestare la sua potenza in questa occasione e quindi alla prossima occasione sarà molto ben disposto nei nostri confronti (due brutte figure non si possono fare!)

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