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Nessun dorma: all'alba vincerò

Una delle più celebri romanze dell'opera italiana

1 novembre 2024

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Anastasia Kananovich

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L'aria "Nessun dorma" di Turandot non è entrata nel Guinness Book of Records come "Ridi pagliaccio" dai "Pagliacci" di Mascagni (primo disco a vendere, già nel 1902, più di un milione di copie!), ma è oggi forse la romanza più presente in tutte le situazioni pubbliche e "istituzionali" italiane. In particolare dai Mondiali di Calcio del 1990, quando cantata da Pavarotti era tema musicale ufficiale della manifestazione, è diventata popolarissima in Italia e anche all'estero.



Forse un po' troppo popolare. "È diventato un ritornello fisso, un obbligo sonoro, una sigla onnicomprensiva che copre qualunque esigenza, dalla pubblicità dei prosciutti al summit mondiale, dai grandi eventi sportivi al pranzo di matrimonio con taglio della cravatta. Tu vedi il tenore che s’avanza, il pubblico che ammutolisce, e pensi: oddio, adesso canta il Nessun dorma. E lui canta il Nessun dorma." (Michele Serra, L'amaca del 16 giugno 2024, dopo l'interpretazione di Nessun dorma da Andrea Boccelli al G7 in Italia).


Nonostante un glorioso e sonoro "vincerò" alla fine, non c'è niente di vittorioso in quest'aria nel suo contesto originale: nella Turandot di Puccini Calaf, un principe straniero, la canta in un momento decisivo per la sua vita. La principessa Turandot di cui è innamorato ordina che nessuno in città dorma e che tutti cerchino di scoprire il nome dello straniero. Se il nome di Calaf sarà scoperto prima dell'alba lui dovrà morire. Sennò, Turandot lo dovrà sposare. E lui mantiene la speranza di vincere.


Ma che bell'esempio dell'uso del futuro in italiano, un futuro pieno di dubbi, di incertezze e di... speranza:


Nessun dorma, nessun dorma!

Tu pure, o Principessa,

Nella tua fredda stanza

Guardi le stelle che tremano

D'amore e di speranza


Ma il mio mistero è chiuso in me

Il nome mio nessun saprà

No, no, sulla tua bocca lo dirò

Quando la luce splenderà

Ed il mio bacio scioglierà il silenzio

Che ti fa mia


Dilegua, o notte

Tramontate, stelle

Tramontate, stelle

All'alba vincerò

Vincerò

Vincerò

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