Il ninfeo-triclinio di Punta Epitaffio
Una sala da pranzo in fondo al mare
3 luglio 2005
b2
Giulia Grassi
No
(aggiornato ottobre 2023)
Baios, compagno di Ulisse, in fondo al mare prima del recupero (Wikipedia, pubblico dominio CCO)
Il fondo del mare davanti a Baia è pieno di rovine di ville ed edifici, ingoiati dall'acqua nel corso dei secoli: infatti, la linea di costa in epoca romana era più avanti di circa 400 metri rispetto a quella attuale. Il più importante di questi edifici sommersi è stato scavato nel 1981-82 nella parte settentrionale del golfo baiano, davanti a Punta Epitaffio, e faceva parte di una grande villa marittima.
Si tratta di un edificio di forma rettangolare, con un'abside semicircolare sul lato di fondo e quattro nicchie rettangolari su ognuno dei lati lunghi. Nell'abside c'erano le statue di Ulisse che, con un altro compagno (Baios), offre a Polifemo una coppa con il vino: è un episodio dell'Odissea. Nelle nicchie lungo i lati c'erano due statue di Dioniso e quelle di quattro personaggi identificati come i genitori dell'imperatore Claudio (Druso Maggiore, in veste di condottiero, e Antonia Minore, raffigurata come Venere genitrice) e i suoi figli (Ottavia Claudia e Britannico). La costruzione risale quindi al 41-54 d.C., gli anni del principato di Claudio.
L'ingresso principale dell'edificio si trovava sul lato opposto a quello di fondo e si apriva verso il mare, con l'acqua che entrava dentro l'ambiente e che circondava una piattaforma a forma di "U", più alta rispetto al livello del pavimento.
A cosa serviva questa costruzione? Molto probabilmente era un ninfeo-triclinio.
Era un ninfeo perché la presenza dell'acqua e la decorazione delle pareti sono tipici di questo tipo di edifici, che imitano grotte naturali: l'abside e le nicchie dell'edificio baiano erano infatti rivestite con pezzi di calcare naturale (finta roccia) e con mosaico di paste vitree policrome e conchiglie, mentre il resto delle pareti era coperto da lastre di marmo colorato. Ma era contemporaneamente un triclinio (sala da pranzo) perché secondo gli archeologi sulla piattaforma c'erano i letti tricliniari, su cui stavano sdraiate le persone.
Come funzionava? Probabilmente i cibi venivano serviti su piatti galleggianti che "navigavano" sull'acqua che circondava la piattaforma, cosicché i commensali avevano l'impressione di mangiare sospesi tra le onde, in un ambiente fresco e pieno di riflessi luminosi, per l'acqua che si rifletteva sui mosaici e sui marmi colorati.
Non solo il piacere del sesso, a Baia, ma anche il piacere del cibo. Quelle sì che erano vacanze!
Nel 2020 è stata realizzata, e diffusa online, una suggestiva ricostruzione virtuale, tridimensionale e animata, del ninfeo, scientificamente curata nell’ambito del Progetto MUSAS.
Per saperne di più
• Documentation and Monitoring of Underwater Archaelogical Sites using 3D Imaging Techniques: the Case Study of the “Nymphaeum of Punta Epitaffio” (Baiae, Naples), in Underwater 3D Recording and Modelling “A Tool for Modern Applications and CH Recording”, Limassol, Cyprus (2–3 May 2019), The International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences, XLII-2/W10 (2019), pp. 53-59
• E. CUCCURULLO, Opus sectile parietale dagli scavi del ninfeo di Punta Epitaffio a Baia (NA). Analisi dei reperti musealizzati, Atti del XXIII Colloquio AISCOM (Narni, 15-18 marzo 2017), a cura di C. Angelelli, C. Cecalupo, M.E. Erba, D. Massara, F. Rinaldi con la collaborazione di S. Laboranti, Roma 2018, pp. 505-516
• Il ninfeo sommerso di Claudio a Baia: storia e protagonisti di un'impresa, a cura i F. Avilia, P. Caputo, da un'idea di F. Avilia. Con la testimonianza di B. Andreae, Napoli 2015
• E. GUGLIELMO, Il Ninfeo romano imperiale di Punta Epitaffio e Baia ed il suo allestimento nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei, in Artifici d'acque e giardini: la cultura delle grotte e dei ninfei in Italia e in Europa, atti del V Convegno Internazionale sui Parchi e Giardini Storici, a cura di I. Lapi Ballerini, L.M. Medri, Firenze 1999, pp. 25-30
• Baia. Il ninfeo imperiale sommerso di Punta Epitaffio, introduzione F. Zevi, Edizioni Banca Sannitica 1983 (resoconto campagne di scavo 1981-1982)