Piazza del Popolo
Dalla serie: 13 piazze di Roma
18 marzo 2007
b2
Giulia Grassi
No
(aggiornato settembre 2023)
Piazza del Popolo deve il suo aspetto attuale a Giuseppe Valadier (1793-1824).
Il suo destino è sempre stato legato a quello dell'antica via Flaminia (chiamata nel medioevo via Lata e poi Il Corso o via del Corso): è l'unica via moderna di Roma che ricalca esattamente il percorso dell'antica strada romana. Il suo nome è legato alla chiesa di Santa Maria del Popolo, che secondo la tradizione è stata costruita nell'XI secolo vicino alla "Tomba dei Domizi", un luogo infestato da demoni perché conteneva le ceneri di Nerone. In epoca romana questa era una zona periferica, piena di tombe: le chiese di Santa Maria dei Miracoli e di Santa Maria in Montesanto hanno sostituito due sepolcri a forma di piramide, e poco lontano c'è il Mausoleo dell'imperatore Augusto.
Antonio Tempesta, Pianta di Roma, 1593
Nella pianta del Tempesta vediamo Santa Maria del Popolo nel suo aspetto rinascimentale, dovuto alla ricostruzione del 1472. Accanto c'è l'antica Porta Flaminia, aperta nelle Mura Aureliane (III secolo), e che ha un aspetto diverso da quello attuale: fu restaurata infatti nel 1665 da Gian Lorenzo Bernini, per festeggiare l'arrivo di Cristina di Svezia, la regina diventata cattolica (l'iscrizione dice "FELICI FAUSTOQ(UE) INGRESSUI ANNO DOM MDCLV").
IGNOTO, Ingresso della regina Cristina di Svezia a Roma (1655), incisione (in: Il Museo di Roma racconta la città, Roma 2002, I.D.4, p. 94)
C'è poi l'obelisco, innalzato nel 1585 da Sisto V, e proveniente dal Circo Massimo, dove era stato collocato nel 10 a.C. dall'imperatore Augusto.
Fin dal Medioevo questo era l'ingresso a Roma dei pellegrini che venivano dal Nord per visitare i luoghi santi della città. Ma era anche l'ingresso di sovrani e di alte personalità che percorrevano trionfalmente i 1700 metri del Corso alla testa di magnifici cortei, per mostrare la loro ricchezza e potenza. Anche Cristina di Svezia era entrata in città, la mattina del 23 dicembre, dalla Porta del Popolo, alla testa di un lungo corteo immortalato nelle incisioni dell’epoca. A questa funzione di "rappresentanza" - che la piazza ha avuto fino alla fine del XIX, quando è stata sostituita da Piazza della Repubblica - si collegano gli interventi di monumentalizzazione dell'area.
Nel XVI secolo i papi regolarizzano il Tridente, con l'obelisco che diventa il punto di raccolta delle linee prospettiche delle tre strade (le vie del Babuino, del Corso e di Ripetta). Nel XVII secolo c'è l'importante sistemazione urbanistica di Bernini e Carlo Rainaldi: restauro della Porta, regolarizzazione dello spazio della piazza, lavori di abbellimento dentro Santa Maria del Popolo, costruzione di due chiese gemelle agli spigoli del Tridente (Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria in Montesanto). Infine l'intervento del Valadier, che crea due esedre gemelle e la trasforma in un anfiteatro: è la piazza degli spettacoli laici, contrapposta al colonnato berniniano di Piazza San Pietro, che è lo spazio delle celebrazioni religiose.
La piazza aveva però anche due altre funzioni. Una drammatica: era uno dei luoghi dove si eseguivano le condanne a morte: una targa, sull’edificio di fronte alla Chiesa di Santa Maria del Popolo, ricorda la decapitazione di Angelo Targhini e Leonida Montanari il 23 novembre 1825 (raccontata nel mitico film di Gigi Magni Nell’anno del Signore, 1969). Ma aveva anche una funzione opposta, puramente ludica: era infatti il palcoscenico delle celebrazioni del Carnevale. Da qui partiva la celebre corsa dei (cavalli) berberi, che si svolgeva lungo il Corso fino a Piazza Venezia e che attirava tantissimi spettatori, romani e stranieri.
Per saperne di più
• Porta del Popolo, SIMARTweb (Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali), con bibliografia (https://simartweb.comune.roma.it/dettaglio-bene/1569122613)
• J. JIANG, F. DECRESCENZO AMARAL, The Role of the Oval Piazza in Urban Morphology: Piazza San Pietro and Piazza del Popolo in Rome, in Cities in Evolution, Diachronic Transformations of Urban and Rural Settlements, VIII AACCP (Architecture, Archaeology and Contemporary City Planning) Symposium, 2021, 7 pp.
• D. CALISI, M. MOLINARI, Giuseppe Valadier's urban layout for Piazza del Popolo in Rome, «Nexus: Architecture and Mathematics» (2018), pp.55-60
• G. LEPRI, Alcune considerazioni sulla nascita del Tridente romano e sul ruolo di Raffaello e di Antonio da Sangallo, in Centri di fondazione e insediamenti urbani nel Lazio (XIII-XX secolo): da Amatrice a Colleferro, «Storia dell’Urbanistica», XXXVI, Ser. 3, 9 (2017), pp. 247-267 (https://www.storiadellacitta.it/wp-content/uploads/2018/07/STORIA-DELL-URBANISTICA-9-2017.pdf)
• E. CAPUTO, L'assetto urbanistico di piazza del Popolo nel Seicento, «Bollettino Telematico dell'Arte», n. 661 (21 Settembre 2012) (http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00661.html)
• Santa Maria del Popolo: storia e restauri, a cura di I. Miarelli Mariani, M. Richiello, I-II, Roma 2009 (la chiesa e la piazza nei secoli)
• M. MORICONI, Il Corso: dal Carnevale alla festa politica, in La Festa a Roma dal Rinascimento al 1870, Catalogo della Mostra, Roma, Palazzo Venezia (23 maggio - 15 settembre 1997), a cura di M. Fagiolo, Torino 1997, I, pp. 168-181
Foto della mappa di Tempesta: dalla mappa su “Portale cartografico” Città metropolitana di Roma Capitale. Non ci sono indicazioni di copyright sulle immagini, né la dicitura ‘tutti i diritti riservati’ (https://geoportale.cittametropolitanaroma.it/sites/default/files/cartografia-storica/1667218334/26.jpg)