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Ma quanto siamo creativi!

Tra creazionismo e evoluzionismo

28 gennaio 2007

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Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

(aggiornato settembre 2023)



Se non bastassero le questioni nazionali di rapporto fra religione e politica, se non bastassero i dibattiti fra cattolici e laici su aborto, divorzio, coppie di fatto, matrimoni gay, eutanasia, sperimentazione sulle cellule staminali ecc., adesso arrivano anche gli Stati Uniti a regalarci problemi di cui avremmo fatto volentieri a meno! 

In passato, quando da bambini andavamo a scuola, nell'ora di religione studiavamo che Dio ha creato il mondo in sei giorni e che il settimo si è riposato. E a noi stava benissimo così.

Poi nell'ora di scienze studiavamo che un certo Darwin ha proposto la teoria dell'evoluzionismo: l'uomo deriva dalla scimmia. E a noi stava benissimo così.

I più pignoli (i primi della classe) si domandavano però se fosse possibile conciliare le due cose. Ma anche un bravo parroco di campagna sapeva rispondere: il creazionismo non esclude l'evoluzionismo. Il momento in cui la scimmia diventa uomo, il momento in cui prende un'anima, quello è il momento del "soffio divino".

Se ci credi ci credi, se non ci credi non ci credi. E a noi stava benissimo così.

Ma adesso (sì sì, su influsso statunitense) la questione si complica. Sono arrivati i sostenitori del "Disegno Intelligente", quelli che dicono che Darwin lascia troppo spazio al caso.

Se l'evoluzione dipendesse dal caso, dicono loro, come potrebbe il mondo essere così complesso e meraviglioso? Se fosse vero che l'uomo è conseguenza di un occasionale e casuale minestrone di cellule, che senso avrebbe allora la nostra morale e il nostro rispetto sacrale per la vita?

E soprattutto, se il creazionismo fosse anche solo una teoria, perché non insegnarlo a scuola nell'ora di scienze come alternativa all'evoluzionismo?  

Noi naturalmente non abbiamo né la competenza teologica né quella scientifica  per sostenere l'una o l'altra tesi. Ma - sentendo queste proposte - siamo d'accordo con chi ha detto "se la storia del mondo è frutto di un disegno intelligente... be', non si trattava certo di una grande intelligenza!".

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