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La volpe, il lupo, il mulo

Adattamento dal "Novellino"

23 marzo 2000

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Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

Una volpe, mentre passeggia per un bosco, vede per la prima volta nella sua vita un mulo. Ha paura e scappa. Più tardi parla con un lupo e racconta: "Lì nel bosco c'è un animale stranissimo!" "Bene - dice il lupo - andiamo a vedere quest'animale stranissimo!" Dopo un po' trovano il mulo e anche il lupo è sorpreso. "Come ti chiami?" domanda la volpe al mulo. "Veramente in questo momento non ricordo il mio nome... Ma, se tu sai leggere, puoi guardare sotto il mio piede di dietro, perché sta scritto lì." "Eh, mi dispiace, ma io non so leggere." dice la volpe. "Guardo io - dice allora il lupo - perché io so leggere molto bene!" Il mulo alza allora la sua zampa destra di dietro e il lupo si avvicina per leggere. "Ma io veramente... non vedo molto bene..." "Certo, è scritto piccolo. Ma se vieni più vicino puoi leggere meglio!" Il lupo si avvicina ancora e guarda con attenzione. A questo punto il mulo tira un calcio fortissimo, così forte che il lupo muore immediatamente. Allora la volpe scappa via e pensa: "Be', è chiaro che uno che impara a leggere non può essere tanto furbo."



43° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione Congresso della Unione Italiana per il Disegno - Atti 2022; Le illustrazioni dei bestiari medievali. Simboli e codici iconografici Manuela Piscitelli.

 

Notarella: Le novelle che vedono come protagonisti gli animali hanno una tradizione antichissima che si richiama in particolare a Esopo, vissuto in Grecia durante il VI secolo a.C., l'autore della più grande e sistematica raccolta di favole sugli animali dell'antichità. Le sue storie sono state lette, tradotte e rimaneggiate per molti secoli e hanno costituito il modello per molta letteratura posteriore, sia greca che latina.

Le favole di Esopo erano sempre concluse da una morale: sembra però che questa morale sia un'aggiunta posteriore.

In epoca latina e durante il Medioevo hanno avuto invece fortuna i "Bestiari", in cui, oltre a una descrizione scientifica delle varie bestie, è sempre presente una esposizione di carattere didattico, morale ed allegorico. I Bestiari sono fonte di ispirazione per molti artisti, pittori e scultori, specie nell'arte romanica e gotica.

Certamente umoristica è questa storia del Novellino, in cui l'asino non rappresenta come spesso succede la "stupidità" e il lupo non simboleggia la "aggressività": e la morale sembra essere "meglio un asino vivo che un dottore morto".


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